venerdì 6 maggio 2011

Stanchezza

Stavamo come lucciole in notte invernale
gialli e freddi ad ammirare il Bello

lucidi gli occhi risuonavano l'addio
del tempo sfuggito al controllo lunare.

Oblio coglieva e volevo rivederti,
confermarmi nell'animo la tua essenza

che a tratti lampeggiava, faro sull'abbandonata
isola, la nostra stanza.

E mi posavo tremante sulle tue braccia
per sentirmi ancora dire Quel Bello

è speranza e buon dolore vitale,
la notte invernale dura mille ore
ma è sconvolgente il tuo splendore.

Stringevi febbrile, stanchi aspettavamo
il ritorno del giorno, confusi
perduti in un' unica luce.

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