giovedì 29 marzo 2012

Maurice Ravel, Sonatina (1903 - 1905)



Immaginate di salire su un treno, un treno tutto blu.
Ricordatevi di Rimbaud ed i suoi baci malandrini, come ragni sul collo.
Il treno parte e fuori il paesaggio è bianco: alberi bianchi, rotaie bianche, un immenso fiume completamente bianco.
Cullati dal dormiveglia, cullata a sua volta da un quieto sobbalzare, siete come un giocattolo rotto nella stanza di una bambina malinconica.
Il treno non può che essere vuoto, vuoto più di un abisso, il treno non ha conducente e non sapete assolutamente dove state andando: ma siete immersi nella serenità del dormiveglia, dell'abisso, e la cosa non vi turba affatto.
Potete canticchiare a bassa voce, mugolare quasi: le note che escono dalla vostra gola sono comunque dolcissime, nessuno può sentirvi.

Viene in mente un ricordo infantile, un po' come il giocattolo di cui vi parlavo prima.
Era primavera, i primi veri giorni di vita, per i bambini più di tutti.
Una mano stava sulla vostra spalla, e una voce bassa vi raccontava storie perfette, senza lieto fine perchè non potevano avere fine.
La mano era grande e forte, alle vostre spalle c'era un gigante che vi scrutava dall'alto.
Seguivate il suo ragionamento, erano parole d'affetto incondizionato, scontato e per questo la bambina era malinconica.
Le cose migliori sono quelle meritate, come un giocattolo guadagnato con un'impresa coraggiosa: l'aver scalato un albero senza l'aiuto di nessuno e aver guardato il mondo negli occhi, più alti di ogni gigante.

Sul finestrino del treno cominciano a battere gocce bianche, e foglie grigie si distendono a riempire quell'immensità di vuoto dilatato.
Un dubbio nei vostri cervelli: il timore del sogno, l'incertezza del risveglio e le sue presenze piccolissime.
Forse il treno sta per concludere il suo viaggio, non sapete dove vi troverete, come vi troverete, se vi troverete di nuovo, se vi siete mai trovati.
Ecco: lo stesso non provate timore. E' bellissimo quello che accade, ciò che sentite.
La vostra vita è piena perchè comprende il vuoto esterno, bianco, quello interno, solitario e rotto. Sentite i freni del treno. Un ultimo fischio, ma la sua eco corre su per il vostro colletto.

Quel brivido durerà a lungo.

martedì 27 marzo 2012

viaggio interiore (carne viva)

viaggio interiore
nell'intestino di Milano
stretto soffocante

non c'è un' anima per strada
ma sul muro
bisbiglii secchi
- una ragazza è morta
non aveva il pane quotidiano
suo figlio è vivo
non conosce il padre
è in galera, è morto
di consunzione
si consumava gli occhi
ogni mattina
è in galera
il suo corpo
senza unghie e tutto orbite
sono stati loro
quelli che mangiavano
pane e bevevano
vino sangue dei disperati
per comprarsi le macchine
uomini - macchine
donne - macchine
con le pance gonfie
di ingranaggi e l'intestino
come un pistone

viaggio interiore
nella carne di Milano
nuda luccicante

ho ordinato un caffè
ma non me l'hanno voluto portare
in centro
- dicono che sono pazza
sono le 4 del mattino
e ho scardinato le saracinesche
con il respiro
ma non voglio finire in galera
in galera, in galera
ci uccidono la gente
ce la fanno morire
in assenza di Dio Padre
che ora è panettiere
in una sconosciuta via
del centro
in un vicolo cieco
del centro

viaggio verso l'uscita
dai grovigli delle interiora di Milano
viscide pulsanti

mi hanno uccisa
e loro sono vivi
pane al pane
vino al vino
ho rimesso
anche i debiti
per la nausea
borghese
ma sul muro
di un vicolo
cieco
quando sono viva
scrivo
- io sono stata
quando voi mai

sabato 24 marzo 2012

tra comodino e del letto (Carne viva)

tra comodino e del letto
sponda, la mano naufragata
tiepida - la diagonale
dell'alba biancheggia
liquida fra le tue scapole

canto degli sbadigli
dei tuoi polsi, il languore
che intreccia le caviglie

la matassa fredda
dei capelli sss
sciolti in un solo
respiro

pianissimo..
non al sonno ssstrapparti
- sull'incubo sponda
posso tenerti in bilico
non salvarti mai

è vertigine lattea
il giorno che chiama
il fischio del caffè - sss -
il grigio del non piove
ma sta per piovere
fuori dal tutto corpo

non è mai un buon giorno
naufragare nel porto
del cielo - tazza gelido
sss

domenica 11 marzo 2012

Più oro, più azzurro

Più oro, più azzurro
più luce si stende sul collo
- è pura primavera
e ancora lo era
quando stavi sotto la croce
la mia croce
e piangendo dicesti
"non è sempre giusto"

ma il collo, ora è il collo
un faro a inverno
primavera, che il cielo
si copre di uccelli
autunno, quando cadono
le croci e la vista
estate si spegne

rimane il collo
il tuo collo
un filo che tiene unito
il mondo, se è giusto
è giusto!

giovedì 1 marzo 2012

è tutta la vita che

è tutta la vita che cerco di scappare
è tutta la vita che cerco di
scappare
un altro animale da squartare
vi cerco vi cerco vi cerchio
ho cerchiato su una mappa i posti migliori
per scappare X X X
è tutta la vita che
da piccola correvo sotto i ponti
a macellare l'angoscia
piangevo, me la facevo addosso
mi avete fatto macellare
tutti i denti il fegato il polmone
spezzettato il sangue
sotto i ponti mi gettavo
a prosciugarmi
da tutta la vita è tutta la vita che
scappo scappo velocissima
nei sexy shop a piangere
X X X  se la facevano addosso
dalla pena quanta pena che ho provato
la prima volta che mi sono abbassata
i pantaloni piangevo e poi sono scappata
a casa dove mi hanno fatto
scoprire che stavo scappando
da tutti i ponti di Milano
mi sono gettata in seguito
e sull'alba mi spezzettai le ginocchia
sanguinavo sanguinavo ancora
mi inseguivano perchè scappavo
verso pochi pochi bastardi bastardi
come me che non ho mai conosciuto
mio padre neanche al parco quando mi portava
al parco e io scappavo con i pattini sbattevo ovunque
come le porte di casa il vento correvo veloce
come il vento scappavo cominciai a
vomitare per la fatica contro tutti i tramonti
come una furia inarrestabile nascondevo il sangue
nella tasca interna del cappotto urlavo urlavo
nell'armadio dei cappotti più forte di loro
bastardi mi facevate scappare scappavo
sempre scoprivo sparivo scopavo scommettevo
di morire da un giorno all'altro
fra l'alba il tramonto del mio sangue versato
una x    X X X   incisa sul palmo è lì che
mi batte ancora il cuore   uno l'ha preso
ci ha picchiato la testa contro  fortissimo
e non è scappato non è scappato
io non sono scappata scoppio di dolore
mi sono innamorata     e non è scappato
non è scappato       mi è scappato
co-orri  co-orri più veloce prendimi
ti prego prendimi non farmi scappare
le tue mani a X X X X X sui miei fianchi
stiamo scappando ancora scapperemo sempre