sabato 26 novembre 2011

Folla nella mente

Folla nella mente
- follia! - perdono,
lo so che sono
matti pensieri
nel cervello come turba
- turba mento! - ecco
di nuovo ho sbagliato

quanto insondabile
sia il sentiero
calpestato dal pensiero
da un estremo all'altro
della testa dolente
non capisco
e sempre mi confondo
- affondo, questo
volevo dire
e senza possibilità di ritorno

eppure se ripiego
sul non corpo
di quel pensiero
sento solo
il berciare di una moltitudine
distante, dall'altra parte
- irraggiungibile!

martedì 22 novembre 2011

Autunno.

Termine
il sentiero delle volpi
trova nel giallo scuro d'autunno.
Fremono aguzze
le superstiti foglie
a vedersi indagate
da sotto in su
tremanti.
"Non immaginavo
che esistesse la fine"
zampe incerte
rimbombano fra sussurri
aguzzi

e fulva coda
racchiude in un cerchio perfetto
frammenti - singhiozzi d'angoscia.

domenica 20 novembre 2011

Estratti - Melodie.

Mi sono sentita canticchiare la notte a bocca chiusa, e usciva solo un quieto mugolio abbastanza intonato da poter essere scambiato per melodia.

[...]
L'altra sera ho incontrato una ragazza bionda con il taglio alla Carla Bruni e gli occhi che dicevano "Qualcuno mi ha detto, qualcuno mi ha detto" ma questo qualcuno si era dimenticato di dirle come arrivare a casa.
Solo io sapevo che era vicino a dove dovevo andare, e con quattro gambe ci avremmo messo meno tempo, ho pensato.
Ho anche cercato di limitare al massimo le risate da nervosismo così che ci davamo il cambio, e non è mai caduto il silenzio.
Sotto la luce dei lampioni la sua camicia azzurra sembrava il mare ligure in una notte estiva, e le sue dita erano barche a vela che accarezzavano le onde per lisciarle.

[...]
Credo che i peli delle braccia siano una delle invenzioni più riuscite del creato intero.
La sottile arte dietro al numero preciso, la collocazione a distanze perfettamente casuali, i riflessi prontissimi nello scattare in su al minimo stimolo, i riflessi che s'incastrano quando colpisce un' ondata di sole, quanti riflessi, quanti riflessi.

[...]
Tutto il mondo è in rivolta.
I gatti conquisteranno gli alberi, e gli alberi vinceranno le motoseghe, i bambini spaventeranno l'uomo nero e i corvi mangeranno il cappello di paglia dello spaventapasseri, i vecchi gireranno in mongolfiera mentre tutte le gelaterie si tingeranno di nero e chiuderanno a luglio, i cavallerizzi non si daranno più all'ippica e ogni madre deciderà di prendersi una vacanza per starsene un po' per i cazzi propri.
Il mio cuore diventerà grande come una casa, ma senza finestre, così avrò tutto lo spazio per muovermi e non avere più paura, come tutti gli altri.

[...]
Ti amo da spogliarmi in mezzo alla strada senza dire una parola, e vorrei dirtelo in sette inflessioni diverse di mugolio.

martedì 15 novembre 2011

Svaniamo.

Svaniamo. L'uno sul petto dell'altro
non più ci troviamo
e tintinnii cristallini
- con la punta delle dita cerchiamo

Sembravamo eppure..
più carne sulle vuote ossa
il sentimento generava
- noi pure stupefatti
carezzavamo le distese dei sensi
che infinite si sporgevano
da costola a costola comparendo

e fieri stavamo, allacciati
dentro a un vuoto il sentimento
rovesciavamo, incrollabile sostegno,
per noi che afferrarci potevamo
- senza udire null'altro che sospiri..

Come avviene che ci trasformiamo?
meglio - ch'è perduta ogni forma
sostanza carne?
Noi amiamo
Ed è perduta ogni sembianza
affondata fra gli incavi
di altri muscoli e fianchi
- ma siamo, e sappiamo
di essere la materia rovesciata
di una distesa di sensi

Poi, svaniamo.
E di noi rimane
un' eco tintinnante, unghie spaventate
e, distante, qualche sospiro
quasi una mano si perdesse
nella carezza sul petto.

giovedì 3 novembre 2011

Brulichii di respiri

Brulichii di respiri
intrecciandosi le dita
come ghirlande al collo
di un fauno pensieroso
Volevomi - mi volevo
più silenziosa, ecco
e invece borbottavano
le spire dell'anima
nell'autunno della mente
quando cade il pensiero
fisso come un quadro
impressionista e illimitato
sul prato verdarancione
dell'inconsistenza d'essere
o sulla noia gialla
Volevomi - mi volevo
più pensierosa
quando mi sembravo
scivolare cadere all'indietro
nelle braccia del molteplice nulla.