sabato 15 settembre 2012

Goodbye




Mi dispiace, ciò che cerchi non si trova più qui.

Mi sono spostata a http://biancabrecce.wordpress.com/

Hope to see you soon.
Bianca

martedì 28 agosto 2012

scrivevano poesie

scrivevano poesie
sul nostro dolore
ma noi non
eravamo già più

ci tolgono l'amore di bocca
che altro fare
se non il proprio respiro
buttare
nella bocca di un altro?

come fanno gli insetti
coi fiori
ci baciavamo
a una certa distanza

nel fondo del cuore
palpita
un desiderio nuovo
ora

giovedì 23 agosto 2012

arriverà il giorno in cui

arriverà il giorno in cui
questa città si mangerà
fino all'osso
e tutti, allora,
staremo a guardarci fissi
come piombo
come qualcosa da buttare
via
e non apriremo bocca
se non per invocare
un passato antestorico
illimitato
quando non eravamo ancora
nei pensieri di
nessuno
e stare immobili
si farà
sempre
più
insopportabile

mercoledì 15 agosto 2012

corpo (carne viva)

corpo
nella morsa del sale
rappreso
sulle ginocchia, sui gomiti
e in bocca
soffocante
come il bacio
di un amante respinto

sciabordio represso
in un sospiro

non conosco nessuno
cieco
per aver troppo il sole
fissato negli occhi
ma
ho paura
di questa azzurra prigione
salata
come un'antica passione

sabato 11 agosto 2012

com'è triste

com'è triste
il viaggio
senza il tuo corpo
affianco, dentro

amore, pure gli alberi
si spengono
come lampioni all'alba
mentre il sedile di fronte
sobbalza vuoto
con la stessa cadenza
del mio cuore illanguidito

e all'arrivo
mi sembra
di aver lasciato la città più bella
sulle tue labbra
nel tuo occhio socchiuso

lunedì 16 luglio 2012

Estratto


Sono andata in un angolo di questa città, fatto di sputi di sassi, lembi di cielo e una lingua di mare. So che non ci viene mai nessuno, si prova disagio ad essere piccoli in tanta sconfinatezza.
Appoggio il mio corpo nudo su un sasso per volta, come bruciano, lasciano la loro impronta sulla mia pelle, incavandola, invadendola. La canicola mi morde ginocchia e seni, le sono più vicini. Verso il sangue bollente che esce a fiotti in questo mare, la grande arteria del mondo.
Pesci che nuotano intorno, corifei di un rito di iniziazione. Lascio che il sole mi accechi fissando un punto sopra di me che si avvicina lentamente, finchè non mi entra nella pancia tesa, invadendomi i muscoli.
Dura solo qualche istante ma ritrovo il sentimento di me, estraneo ad ogni altro frammento di Anima chiamato uomo, ed in questo silenzio sfumato dal ronzio delle correnti marine, quest'azzurro terso come una palpebra pronta ad avvolgermi così come sono, questo Sole che mi acceca, come una novella Tiresia malinconica ed onnipotente, ecco che qui sono la pace disarmante, il battito appena percepito, il respiro profondo: la guarigione da ogni mio malessere.
-
Una volta tornata in me, fuori, asciutta, in alto, via dalla scogliera, dall'azzurro, dal gabbiano intristito, ho ricordato tutto, che odio questa città e che qualsiasi città odia me, che il mio corpo si ribella al mio sentire e non mi sento nemmeno respirare.. Cosa mi è rimasto se non quell'amaro dubbio di aver sempre, ancora una volta vissuto tante menzogne.

domenica 15 luglio 2012

Estratti - prima estate


14 Luglio

Amarsi come specchi uno di fronte all'altro. Lo stesso, ma al contrario. Solov'ev e le asimmetrie.
Abbandonarsi come bombaroli che piazzano l'ordigno e poi scappano, ma lì vicino, per guardare bene e poi toccarsi con rinnovato gusto.

Bright, splendente come un diamante. Mani calde al momento opportuno. Fiducia nell'umanità riconfermata a livello teorico ed empirico: a questo aggrapparsi per viverla?

Desiderio d'ignoto. La malattia che ritorna (tanto tempo fa ho studiato Montale, forse è stato anche il suo cuore stonato a darmi il la), invadente, insistente, in tutto e di più. Cercare rifugio nei posti, nelle cose, nelle persone sbagliate. Il rifugio non esiste, e giustamente. Vendetta di Dio che odia un finito potenzialmente infinito, da bravo infinito assolutamente finito. Grasse risate: se non è questo intellettualismo.. Ma a cosa sto andando a pensare?

Ironia extramorale


15 Luglio

Ora comprendo la poesia. E' la vecchia che mugola "Sei gelido, amore mio, gelido, piccolo amore mio" stringendosi al petto enorme, gonfio, bronzeo un bambino umido ed inquieto che con le dita l'allontana, col cuore la possiede ma con gli occhi piccoli ed infuriati accetta la sconfitta del mare, mare infinito, mare crudele.

Morire di sole e guardarsi gli arti in controluce. Passione dei sensi. Orrore della madre che rimprovera il figlio che strillacchia deliziato: "Ti ho detto di parlare bene!". Maledizione del linguaggio, sfiducia nella comunicazione. Non riuscire a spiegare che cos'è l'amore, che il mio nonostante tutto è amore. Lo sa tutto il mondo che mi guarda tremare, io faccio tremare il mondo da quanto lo amo.

domenica 27 maggio 2012

27 Maggio (Carne Viva)

La guancia del cielo
nuvola su nuvola
ma - qualche ruga
piena di sole

qualcosa si risveglia
nell'occhiaia del gigante azzurro
- blu come paura

si è fatto giorno
vestiamoci.

sabato 26 maggio 2012

una schiena (carne viva)

una schiena
e qualche osso..
con questo
affrontare
il mondo.

si perdono
le carezze
i sospiri
spengono, si
spingono giù per la gola

mentre il mondo
ride soddisfatto
e si stiracchia
sotto ai nostri
occhi - paralizzati
su soffitti di stanze
BARE NAKED

così ho cercato
di amare come potevo:
all'osso
spezzandomi la schiena.

venerdì 25 maggio 2012

Primavera (Carne Viva)

avrei potuto
essere stata
un petalo di ciliegio
sulle tue ginocchia

ramo spoglio, invece
contorto - qualche gemma, eppure
costella il mio volto legnoso

e tu sei sempre
linfa che stilla
linfa che succhio

e tu sei sempre
una promessa di primavera

lunedì 14 maggio 2012

Non voleva mai (carne viva)

All'uomo virtuoso
dagli occhi bianchi
di mille poesie fa.
Non voleva mai
vedermi andare.

Nella gabbia oscura
del suo petto incancrenito
mi divincolavo

e lui tirava pugni
all'aria, al muro, alla vita che sfuggiva

dalle cose
cacciava l'anima
a forza.

Poi in un solo giorno
dovette andarsene
e fu come scagliare una freccia
dal limite dell'universo

in ogni istante
penetrare il vuoto
farne squarci
dalle labbra pulpitanti
in ogni istante

Mi portò con sè
e stavo lì a soffrire
a soffrire per le sue necessità

il mio amico
dalle nocche viola..

Poi in un solo giorno
capì

mentre il sole calava
noi annegati nell'arancione
ci amammo a forza
perchè così saremo costretti a vivere

creando nell'utero del nulla
con violenza, con feroce desiderio

Mi lasciò andare

l'ultima volta che lo vidi
scorreva inciampando fra due muri bianchi
e dagli occhi
si cacciava l'anima
spontaneamente.

mercoledì 9 maggio 2012

polline (carne viva)

Polline
nei singhiozzi
del vento
vorticoso

sembra che
la pelle
svanisca
nell'odore
di erba mutata
e tramestio
di pensieri

si sfanno
i colori
tutto è bianco
tutto è
impalpabile

rimaniamo così
incastrati
in un sospiro del tempo

lunedì 7 maggio 2012

uno sputo sull'infinito (carne viva)

uno sputo sull'infinito
- possiamo lasciarci andare
e galleggiare in soffitta
- perché siamo sempre rivolti alle finestre?
nessuno di questi momenti
ci é dato dalla fortuna
 sull'infinito - uno sputo
 - perché non posso lasciarti andare?
- più vicino
alla corona del sole
 troviamo le cose migliori
da tutta una vita, la nostra
abbiamo bisogno di cose migliori

 una passeggiata in soffitta
a occhi chiusi preoccupati
- non lasciarmi andare
chiudi gli occhi
e le finestre
le finestre daranno solo sull'infinito

martedì 24 aprile 2012

a caso ma per voglia


mi piacerebbe riempire una stanza
di carta e poi
rimanere lì
stropicciata
ad aspettare il temporale
la colla nelle sue unghie
il madido sudore dell'inchiostro
sulla mia fronte
rotolarmi sulla carta
nella stanza
e poi dormire
dormire finchè non smette di piovere
finchè non smette di battere
tutto

martedì 17 aprile 2012

Uomini ellittici (carne viva)

Uomini - elisioni del verbo essere. Immobilità di corpi e fibre muscolari.
Il nulla è pieno
di loro, di forse-noi.
Lotta per lo spazio vitale (cercare il corrispettivo tedesco).
La più feroce lotta - interiore
il teatro più silenzioso
É
ricerca - io ricerco
il tempo perduto, della carne
lo spargimento
su sentieri di ossa.

Uomini - scheletri nell'armadio. Ritratto di una danza macabra - stasi,
staticità del nulla
gemma incastonata - raccoglimento
io mi raccolgo
nelle crepe fessure
vene di tanta pienezza
- so scorrere
via.

domenica 15 aprile 2012

Addio, cara signora.



Oggi il mondo ha perso una grande musicista ed una grande donna; io perdo una maestra e un'amica. Ad entrambi lascia un dono meraviglioso: la vita e il contagioso entusiasmo per ogni cosa Bella di essa che ha incarnato in ogni istante. Indimenticabile.

"Madama Musica è una donna volubile, ma è sempre innamorata dei suoi eletti"

Mirella Vita Zylbersztajn (1919 - 2012)





Ringrazio per la foto Simonetta Heger e la pagina
http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=1093

giovedì 29 marzo 2012

Maurice Ravel, Sonatina (1903 - 1905)



Immaginate di salire su un treno, un treno tutto blu.
Ricordatevi di Rimbaud ed i suoi baci malandrini, come ragni sul collo.
Il treno parte e fuori il paesaggio è bianco: alberi bianchi, rotaie bianche, un immenso fiume completamente bianco.
Cullati dal dormiveglia, cullata a sua volta da un quieto sobbalzare, siete come un giocattolo rotto nella stanza di una bambina malinconica.
Il treno non può che essere vuoto, vuoto più di un abisso, il treno non ha conducente e non sapete assolutamente dove state andando: ma siete immersi nella serenità del dormiveglia, dell'abisso, e la cosa non vi turba affatto.
Potete canticchiare a bassa voce, mugolare quasi: le note che escono dalla vostra gola sono comunque dolcissime, nessuno può sentirvi.

Viene in mente un ricordo infantile, un po' come il giocattolo di cui vi parlavo prima.
Era primavera, i primi veri giorni di vita, per i bambini più di tutti.
Una mano stava sulla vostra spalla, e una voce bassa vi raccontava storie perfette, senza lieto fine perchè non potevano avere fine.
La mano era grande e forte, alle vostre spalle c'era un gigante che vi scrutava dall'alto.
Seguivate il suo ragionamento, erano parole d'affetto incondizionato, scontato e per questo la bambina era malinconica.
Le cose migliori sono quelle meritate, come un giocattolo guadagnato con un'impresa coraggiosa: l'aver scalato un albero senza l'aiuto di nessuno e aver guardato il mondo negli occhi, più alti di ogni gigante.

Sul finestrino del treno cominciano a battere gocce bianche, e foglie grigie si distendono a riempire quell'immensità di vuoto dilatato.
Un dubbio nei vostri cervelli: il timore del sogno, l'incertezza del risveglio e le sue presenze piccolissime.
Forse il treno sta per concludere il suo viaggio, non sapete dove vi troverete, come vi troverete, se vi troverete di nuovo, se vi siete mai trovati.
Ecco: lo stesso non provate timore. E' bellissimo quello che accade, ciò che sentite.
La vostra vita è piena perchè comprende il vuoto esterno, bianco, quello interno, solitario e rotto. Sentite i freni del treno. Un ultimo fischio, ma la sua eco corre su per il vostro colletto.

Quel brivido durerà a lungo.

martedì 27 marzo 2012

viaggio interiore (carne viva)

viaggio interiore
nell'intestino di Milano
stretto soffocante

non c'è un' anima per strada
ma sul muro
bisbiglii secchi
- una ragazza è morta
non aveva il pane quotidiano
suo figlio è vivo
non conosce il padre
è in galera, è morto
di consunzione
si consumava gli occhi
ogni mattina
è in galera
il suo corpo
senza unghie e tutto orbite
sono stati loro
quelli che mangiavano
pane e bevevano
vino sangue dei disperati
per comprarsi le macchine
uomini - macchine
donne - macchine
con le pance gonfie
di ingranaggi e l'intestino
come un pistone

viaggio interiore
nella carne di Milano
nuda luccicante

ho ordinato un caffè
ma non me l'hanno voluto portare
in centro
- dicono che sono pazza
sono le 4 del mattino
e ho scardinato le saracinesche
con il respiro
ma non voglio finire in galera
in galera, in galera
ci uccidono la gente
ce la fanno morire
in assenza di Dio Padre
che ora è panettiere
in una sconosciuta via
del centro
in un vicolo cieco
del centro

viaggio verso l'uscita
dai grovigli delle interiora di Milano
viscide pulsanti

mi hanno uccisa
e loro sono vivi
pane al pane
vino al vino
ho rimesso
anche i debiti
per la nausea
borghese
ma sul muro
di un vicolo
cieco
quando sono viva
scrivo
- io sono stata
quando voi mai

sabato 24 marzo 2012

tra comodino e del letto (Carne viva)

tra comodino e del letto
sponda, la mano naufragata
tiepida - la diagonale
dell'alba biancheggia
liquida fra le tue scapole

canto degli sbadigli
dei tuoi polsi, il languore
che intreccia le caviglie

la matassa fredda
dei capelli sss
sciolti in un solo
respiro

pianissimo..
non al sonno ssstrapparti
- sull'incubo sponda
posso tenerti in bilico
non salvarti mai

è vertigine lattea
il giorno che chiama
il fischio del caffè - sss -
il grigio del non piove
ma sta per piovere
fuori dal tutto corpo

non è mai un buon giorno
naufragare nel porto
del cielo - tazza gelido
sss

domenica 11 marzo 2012

Più oro, più azzurro

Più oro, più azzurro
più luce si stende sul collo
- è pura primavera
e ancora lo era
quando stavi sotto la croce
la mia croce
e piangendo dicesti
"non è sempre giusto"

ma il collo, ora è il collo
un faro a inverno
primavera, che il cielo
si copre di uccelli
autunno, quando cadono
le croci e la vista
estate si spegne

rimane il collo
il tuo collo
un filo che tiene unito
il mondo, se è giusto
è giusto!

giovedì 1 marzo 2012

è tutta la vita che

è tutta la vita che cerco di scappare
è tutta la vita che cerco di
scappare
un altro animale da squartare
vi cerco vi cerco vi cerchio
ho cerchiato su una mappa i posti migliori
per scappare X X X
è tutta la vita che
da piccola correvo sotto i ponti
a macellare l'angoscia
piangevo, me la facevo addosso
mi avete fatto macellare
tutti i denti il fegato il polmone
spezzettato il sangue
sotto i ponti mi gettavo
a prosciugarmi
da tutta la vita è tutta la vita che
scappo scappo velocissima
nei sexy shop a piangere
X X X  se la facevano addosso
dalla pena quanta pena che ho provato
la prima volta che mi sono abbassata
i pantaloni piangevo e poi sono scappata
a casa dove mi hanno fatto
scoprire che stavo scappando
da tutti i ponti di Milano
mi sono gettata in seguito
e sull'alba mi spezzettai le ginocchia
sanguinavo sanguinavo ancora
mi inseguivano perchè scappavo
verso pochi pochi bastardi bastardi
come me che non ho mai conosciuto
mio padre neanche al parco quando mi portava
al parco e io scappavo con i pattini sbattevo ovunque
come le porte di casa il vento correvo veloce
come il vento scappavo cominciai a
vomitare per la fatica contro tutti i tramonti
come una furia inarrestabile nascondevo il sangue
nella tasca interna del cappotto urlavo urlavo
nell'armadio dei cappotti più forte di loro
bastardi mi facevate scappare scappavo
sempre scoprivo sparivo scopavo scommettevo
di morire da un giorno all'altro
fra l'alba il tramonto del mio sangue versato
una x    X X X   incisa sul palmo è lì che
mi batte ancora il cuore   uno l'ha preso
ci ha picchiato la testa contro  fortissimo
e non è scappato non è scappato
io non sono scappata scoppio di dolore
mi sono innamorata     e non è scappato
non è scappato       mi è scappato
co-orri  co-orri più veloce prendimi
ti prego prendimi non farmi scappare
le tue mani a X X X X X sui miei fianchi
stiamo scappando ancora scapperemo sempre

venerdì 10 febbraio 2012

Portano un marchio
i non amati
impresso su ogni costola
e si chiama Dolore.

mercoledì 25 gennaio 2012

Nebbia

Nebbia - eterna.
Aria più greve
Fra te più vicino
Ed io che mi allontano
- le parole condensate
Non sono ancora silenzio
Ma cervello, non pancia

Ci si e' fatto freddo
Il sangue sotto le unghie
Nebbia graffiante

Gorgoglii - campanelli di biciclette
Corro in discesa
E tu rimani in alto, sopra
La pancia le mani
- ruote che scivolano
Nel sangue
E la nebbia sul tuo cappotto
Dentro la pancia
Più sotto

Da sotto in su
La nebbia uccide
Per sempre

lunedì 23 gennaio 2012

E' così

E' così
il modo migliore
per vivere sempre:
A UNGHIE LUNGHE
conficcate in gola
e gli occhi cascanti
sui flutti vorticosi
degli ansimi respiri
A PETTO APERTO
cavandosi i polmoni
inutili, consegnando il fegato
al mondo - digerendo
sempre i pensieri
prima di vomitare lamenti
A PALMI STRETTI
trattenendo ancora
due ciglia di energia
un pelo di voglia
di scontrare i bacini -
scintille, gli inguini -
pietre focaie, più su
le labbra di fuoco
mormoranti poesie - micce!

La morte arretra
inorridita dalla forza
dei corpi nudi,
è così.

giovedì 19 gennaio 2012

Se si sa aspettare

Se si sa aspettare
un pomeriggio più feroce
rimane un'ultima foglia
impiccata sul ramo

il primo ramo - l'ultima foglia
guarderà fra occhi rugosi socchiusi
barbagli arancioni al di là dell'autunno

il primo autunno - gli ultimi barbagli
fluorescenti estatici
ripagheranno di tutto
il nulla sopportato
finora.

Dondola lenta, l'ultima foglia
rattrappita lugubre
e le dita dure
strette sul ramo, il primo cappio

fra pochi barbagli
il vento strozzerà quel lamento

Ecco cosa succede
a saper aspettare..

mercoledì 11 gennaio 2012

Ora so

A te che mi hai mostrato la giusta misura.

Ora so
tutte le cose che fanno piangere
i bambini
ma
ancora non so
fermare l'orologio, mai.

Mi fanno del male, qui
mi fanno - tanto male
i morsi sui polsi
tutti rigati - righelli di male

posso usare i tuoi?
posso i tuoi polsi usare
per misurare il tempo?
il nostro tempo soltanto
- quell'altro è uno sputo
sul muro, un filo di bava
dalla bocca di Dio

non ci staremmo mai-i
siamo come
radici di stelle
e tu sai - sei ad anni
luce da me
- non ci innaffia
la saliva di Dio-o

non piangere, dai, non
piango
ancora - mai più.

giovedì 5 gennaio 2012

Se ne andrà

A B.F. e all'incostanza del desiderio.

Se ne andrà
con quel sapore d'amaro
fra i denti
quando aprirai la bocca
e il respiro resterà lì
mezzo incastrato
trattenuto solo da un nonbacio

se ne andrà
e alla fine riuscirai a dirlo
"Spingimi
spingimi più forte
più in là
- io
anch'io voglio andarmene"

Non dovremo mai più imporci
di esserefare

Sarà tutto lì
fra guancia e collo
già la porpora dell'anima
è il trucco che ti sta meglio.

Quando se ne andrà
sarà bellissimo
tremare abbandonandosi
a un abbraccio pieno
di respiro
e qualcuno ti bacerà
tutte le costole
finalmente intatte.

Hai delle poesie nei capelli
e' un peccato
che tu non riesca a leggerle.

mercoledì 4 gennaio 2012

Ladies and gentleman privi di spina dorsale.

Basta sventolare loro un po' di vita
sotto il naso, tutta bella calda
ed ecco che impazziscono.
Si affezionano, ecco quello che succede.
Tutto lo stomaco, i polmoni
soprattutto l'inguine
si affeziona terribilmente
a quel po' di vita di seconda mano
un po' pulsante e fetida.
E' che hanno perso le ossa
da qualche parte nel mondo
nella loro vita vecchia
quando erano ancora vivi, intendo
- non che ora siano morti
è che non c'è vita se non ci sono ossa.
Ora quando aprono le porte
entrano in casa
salutano tutti
come se fosse l'ultima volta
come se potesse veramente essere
l'ultima volta
e farebbero di tutto
qualsiasi cosa
pur di avere un posto dove poggiare il cappello
e qualcuno che lo spolveri al mattino.

Io non ci credo.
Io non credo che sotto sotto
- dico, sotto lo stomaco, i polmoni
l'inguine soprattutto
io non credo che non sappiano
non sappiano di essere così
disgustosamente commoventi.
E molli e bianchicci
beatamente speranzosi
lugubri con quella spina dorsale
che ciondola come la coda bassa
fra le zampe di un cane malato.

"Hai parlato con tua figlia del fatto ..?"
"No, perchè si arrangia da sola"
"Ma che madre sei, che donna"
"A te cosa ha detto?"
"Che ne parleremo, ne parleremo sicuramente, quando saremo tutti più calmi".

Guaiti e uggiolii di soddisfazione
percorrono il corridoio
e attento a non far sbattere la porta
- non svegliare
il can che dorme
che morde
che morte
che morte
suvvia..

domenica 1 gennaio 2012

Unico possibile proposito in un giorno terribilmente uguale agli altri

Ce la voglio fare, ce la posso fare, ce la devo fare.
Il mantra del perdimento.

Finiranno i botti, il mio silenzio spezzato, il sangue delle unghie, l'inedia del cane e le mie nausee.
Inizieranno forse i respira-espira, la compassione, la paura negli altri che da me la porteranno via, i battiti piu' calmi, famigliari, gli ansiolitici e gli sguardi un po' piu' vivi, un po' piu' spenti.
Ricomincera' tutto, ma io non ne so ancora niente e possodevovoglio mormoro intanto

Ce la voglio fare, ce la posso fare, ce la devo fare.



Nota bene
Lezione di oggi: basterebbe trovare un petto caldo in cui nascondersi mentre fuori infuria e si ha paura ed ogni cosa sembrerebbe commovente.
Imparato da: il mio cane.