martedì 27 settembre 2011

Qualcuno ha disegnato una rondine

Qualcuno ha disegnato una rondine
in cima al cono a rovescio
e l'ha chiamato cuore.

Si voleva così insomma
dimostrare che non esiste nulla
di sensazionale.

domenica 25 settembre 2011

Quanto il felice dal sereno

Quanto il felice dal sereno
ed il pacato dal timoroso
tanto l'amante dista dall'amato
che in quieta rassegnazione
avvolge un' aurora più lieta

Lieve al pari di un sogno
trascorre un' incantata esistenza
dove gli occhi sono colmi
d' immortalità

e disfa ad ogni passo
un frammento del mondo
immobile nel sorgere di eterna
vita immutabile.

Quanto il confuso dal folle
ed il disperso dal morto
tanto l'amante dista dall'amto
che un sottile tempo e congelato spazio
tiene sospeso in imperitura aurora.

mercoledì 21 settembre 2011

Pura retorica.

La nudità s'improvvisa
negli incavi dei muscoli
fra ondeggianti vesti notturne -
riflessi dello sguardo confuso

e si tinge di etereo colore
la nullità dell'esistenza umana
cangiante

Perchè disperderla al mattino
per noia, per nullafacenza?
Perchè provocarla in uno sbadiglio
o stiracchiandosi tenderla di troppo?

Raccoglila nelle dita
in un pugno, come sabbia
trema all'idea di condividerla:
perchè?

Uomo empio,
tu vuoi carezzare la vita.

giovedì 15 settembre 2011

Questa è per gli amanti che scappano correndo.

Gli amanti
che scappano correndo
lasciano scie di luccicanza
dietro sè.

In un intero nuovo mondo
ricostruiscono le stesse cose
perfette e avvelenate

se si dorme sotto il tronco
di quell'albero laggiù
il trono della noncuranza
sulla testa gocciola
il fiele della luccicanza

guarda gli amanti
che rotolano nell'erba
freschi e riposati
come sono luccicanti!

se si guardano i loro begli occhi
quando abbassando le ciglia si cercano
nei polmoni si insinua
l'ebbrezza della luccicanza

guarda gli amanti
che si siedono nell'ombra
crucciati e mossi
come sono luccicanti!

se si sfiorano gli statuari corpi
quando lesti si rubano le vesti
sui soli polpastrelli s'incide
l'impronta della luccicanza

guarda gli amanti
che non si toccano
soffocanti e rabbiosi
come sono luccicanti!

e gli amanti
che scappano correndo

quando ancora scappando scrollano
le nuche meste
quando ancora scappando sbattono
le palpebre incredule
quando ancora scappando sfiorano
più volte gli squarci fra le vesti della pelle

lasciano scie di luccicanza
dietro di sè

ma scappano sempre insieme.

martedì 13 settembre 2011

Estratti - Allegro barbaro.

Gagliardo, un ipotetico Yawp si arrotola sulla lingua.

I quadricipiti scottanti che le gocce di sudore non riescono a placare, dissetare, il corpo che si secca lentamente, grinzoso, come una prugna abbandonata nella dispensa prima dell'estate.
Mangiatemi, mangiatemi vi prego.

Sedie rotte con un inutile bracciolo, non mi abbracciassero tutti così, con due braccia finte attaccate appena distanti dai ventri freddi!, e io dove scrivo? Se non mi appoggio, scrivo male, tutto storto, arrampicato, disperso e frammentario, poi i pensieri cominciano a correre, e chi mi ferma più.

La contraddizione nel voler riflettere sul perchè ci si possa sentire un nulla.
La filosofia che comincia a porsi domande imbarazzanti, da salotto di provincia sfacciatamente imborghesito, grasso colante, e Cartesio non aveva capito che se pensa, è perchè NON è, non ancora, Descartes, come si pronuncia il tuo nome?, non ancora.

Quel maledetto locale nella via che di notte bercia e apre le porte rendendosi accessibile da ogni lato, come la casa di una prostituta, e ci devo passare sempre, anche se non voglio. Ma di notte, di sera, all'ora dell' "happy hour", l'ora felice delle creaturine miserevoli..

Patrizia mia che dicevi di Leopardi, il Giacomino, lo sputtanatore della luna, è per gli adolescenti segaioli, con l'acne che dà loro depressioni, che adorano se stessi, i pelandroni, lo dicevi sottovoce, quasi per non farsi sentire..

Gagliardo, gagliardo, l'ipotetico YAWP si annuncia bisbigliando.

sabato 10 settembre 2011

Passione - Specchi.

Freme la pelle
e nel petto si erge
uno specchio, ed un altro
poi ancora, ed ancora
- chi osa infrangerli?

Li sento nel petto
riflettere ancora
l'un l'altro riflettere
il vuoto, il vuoto

e a che serve bramare
le schegge taglienti
a che serve rimpiangere
il sangue versato con lacrime

Sento nel petto
infrangersi una visione terribile
e non oso riflettere..

venerdì 9 settembre 2011

Κοριτσάκι Μου - La mia bimba

Con semplicità
la bella bimba bionda
scende le scale
in una danza

senza respirare.

Si unisce al passo
la vocina intonata

con molta cautela
scavalca il corpo morto
steso dell' Ideale

senza inciampare.

Intonato un inno greco
sorge dalle scale

Dove va la mia bimba dove

Con semplicità
lui solleva la bella bimba bionda
fra le braccia

evitano l' Ideale
tornando in cima alle scale
su

Con semplicità
la porta di una stanza luminosa
si chiude alle loro spalle

un corpo morto d'Ideale
rimane steso sulle scale
un inno greco
s' inciampa e tace

con semplicità.

lunedì 5 settembre 2011

Riflessioni sulla passione.

Si eleva distante
una languida rocca
nell'autunno cupido
vibrano sanguigne memorie.

Scorgendo a distanza
pure giungono gli echi
come miagolii di gatti
che squarciano tendaggi

Echi appassionati, furiosi
folli e malati
e vivi

Una freccia assume senso
nel momento in cui trafigge l'obiettivo
una piuma, un uccello ugualmente si notano
spersi sulla superficie di un grande lago
quando ne provocano il movimento
e solo allora, solo allora

così il sangue, la vita, la dolce follia,
tutte hanno un maestoso corpo
dall'universale significato
solo allora, solo dacchè esso torna al suolo
in terribile fragore distante

ed è la rocca delle urla
di quelli che muoiono di vita!

domenica 4 settembre 2011

Estratti - Svoglia, ritrovamento di ottobre (sempre quello scorso)

Fumo
distorco la faccia
e mi brucio tre capelli
Loro non sanno chi sei
canticchia la vocina.
Amici miei
si avvicinano timorosi
o delusi si allontanano.
Loro non sanno chi sei
canticchia la vocina.
Conto i minuti
sono pochi i battiti rimasti
la fine di una sentenza
Loro non sanno chi sei
canticchia la vocina
Gli uomini al bar
svogliati mi gettano
poca voglia rimasta
Loro non sanno chi sei

canticchia la vocina
Nel parco gli uccelli
mi evitano scostanti
non ho cibo da dare.
Loro non sanno chi sei
canticchia la vocina

Beh, inventati tu qualcosa
rispondo senza guardarla negli occhi.

Estratti - ritrovamento di ottobre, quello scorso.

Penso che sarebbe facile
innamorarmi di nuovo di te
-non so quanto sarebbe semplice il contrario
dal momento che ormai al mattino ho già la bocca
sporca d'inchiostro e la voce acuta e infantile
e il mio cuore è stracciato
com'era il tuo gusto favorito di gelato.
Tu non odiavi forse tutto questo?
Mi schiaffavi le unghie piccole nelle mani
e non stavamo attraversando la strada,
rubavi i libri che avevamo uguali
e ricopiavi le idee diverse.
Poi mi consolavi e mi facevi più bella
dicevi che ero l'unica persona al mondo
che avresti salvato dalla tua furia
e se ci penso
mi bruciano ancora le ciglia.