lunedì 21 marzo 2011

Ricordi (Estratti, parte 2)

Il genere di cosa che ti lascia paralizzato per una serie di minuti interminabili.
Che hai paura delle conseguenze, perdi tutta la tua eloquenza, ti senti l'ipnosi negli occhi.

E avevo pensato di volere una stanza insonorizzata e tutta bianca, con una luce di quelle che spara, grandissima e all'aperto, da cui non si potesse uscire.

[...]
Mi ricordo di quando fu il turno di Mallarmè, e avevo solo sei euro in tasca.
Avevo trovato questo libro consunto e giallo che ne costava quattro e cinquanta, odorava vagamente di muffa e dentro era molto scritto, gli appunti di qualche francese svogliato: ora è uno dei miei preferiti.

[...]
Stavo aggiungendo: mi fa male la testa. Ma mi si impastò la lingua, e non continuai.
Però lui tirò fuori il portafogli e mi diede un Oki, dicendo che gli succedeva sempre, e che lo stesso non l'avrebbe trovata una cosa strana. Sul momento l'avevo sentito molto vicino.

Solo più tardi mi venne in mente che lui se li fumava, gli Oki.

[...]
Ero al mare quando mi comunicò che aveva deciso di tingersi i capelli di verde, e adottare un gatto per il suo appartamento.
Anche lei era già da qualche altra parte, nel tempo e nello spazio (io oramai avevo stretto amicizia con la sua segreteria telefonica) a ricostruirsi pian piano : tutto quello che riuscii ad immaginarmi furono una foto luccicante, a testa in giù con una smorfia buffa, e qualche pelo grigio sul divano rivestito di coperte patchwork. Dovetti sforzarmi molto per riprodurre nella mente i suoi occhi e le sue mani.

Tempo dopo, l'incontro casuale: una chioma più bionda che mai e una terribile allergia ai gatti, perfetto sfondo per il mio sorriso stupito che non si riusciva assolutamente a trattenere.

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