lunedì 14 marzo 2011

Nel complesso.

Ho rivisto una vecchia conoscenza e mi ha dato come l'impressione che vivesse la sua vita come un obbligo, una forzatura verso un ipotetico qualcosa non abbastanza degno di attenzione, un' inerzia costante nell' avvicinarsi alle profondità.
Mi ha raccontato di aver viaggiato parecchio, di aver visto posti splendidi, di aver stretto numerose amicizie più o meno significative, di avere avuto qualche relazione più o meno stabile, di aver assistito i genitori in un momento di media difficoltà.
Eppure il suo sguardo era perduto, spento, vacuo, le labbra aride e secche, grandi, grasse, e la bocca vuota di parole; pareva guardarsi perennemente intorno ma non alla ricerca, bensì per semplice esplorazione superficiale, una palpata epidermica e svogliata, una valutazione complessiva del mondo circostante che non richiedesse un eccessivo sforzo, un entrare nel particolare.
E poi teneva le braccia fesse, abbandonate lungo i fianchi, fasciate di camicia costosa (è sempre stata benestante e non ha mai temuto di apparirlo troppo, ma a me piaceva, all'epoca, anche per questa spregiudicata franchezza, che ora forse ho capito essere stata del tutto involontaria): a un certo punto questa impressione si è talmente palesata nella mia mente mentre recepiva sbalordita tutte le vaghe notiziole che mi venivano riportate, che sono esplosa, e le ho chiesto:
"Ma senti, tu come stai?".
Lei ha taciuto, ed è stata a fissarmi come se mi stesse misurando, come se si aspettasse che su di me comparissero simboli e figure a suggerirle una risposta, e quando il mio supporto le è venuto a mancare, s'è tirata indietro una ciocca di capelli crespi che sfuggiva dall'elastico ben stretto dietro la nuca, ha cominciato a vagare con lo sguardo anche sul mio volto, e ha mormorato lentamente:

"Nel complesso, bene".

2 commenti:

  1. QuellaSensazioneCheHaiQuandoEntriInMare16 marzo 2011 alle ore 17:54

    Quant'è vero, non conduciamo forse una vita monotona e ripetitiva? Personalmente, vado avanti per sola forza di inerzia, in attesa di poter cambiare sensibilmente la mia routine. Cosa che è probabile non accada nemmeno crescendo. Siamo forse destinati ad una vita grigia?

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  2. Questa esprime penso le perplessità di tutti noi, o almeno di tutti quelli di noi che pensano, che almeno una volta si sono sentiti scorrere la vita addosso come se fossero semplici spettatori, come se non potessero fare.
    Potente.

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