sabato 5 febbraio 2011

Compassione.

"E' disperato, e' disperato"
e si tocca la testa
e si piange sul petto
lasciando scie di trucco e sporco
sulle guance, ad ammorbidirsi e poi avvizzire.

"Non riesce a sentire il tuo odore
la tua voce, il tuo passo
tutto di te lo disturba
lo dispera"
e nel tempo si disperde
l'affetto innato del tempo
e le lacrime asciugate
nel vento, nei parchi abituali.

"Non riesce a sentirti
così senza realtà
senza idea di un futuro
senza speranza di salvezza"
si tocca la testa e piange
guardando il vuoto si mette a urlare
e non si ferma, non si ferma
è un orologio che scandisce
il ritmo nella danza
per le parole della realtà

le parole di un altro riportate da un altro
nel giorno prima al domani di nero
uguale all'oggi e all'ieri scanditi
un dolore che rimbalza di corpo in corpo
così assoluto che non s'assottiglia nemmeno

son i residui di un cordone
che fa fatica a sciogliersi
della morte che s'intravede
nella solitudine dei giorni spenti
nel giorno che viene che non hai chiesto
che non è come l'hai chiesto
e non è il tuo, e non importa
e non è ancora di nessuno, e non importa

e quelle grandi mura sull'animo
che rosse si ergono nel sangue
dello spirito frustato e rinchiuso


ma ora a te dico, a te impongo d'ascoltare

Quella disperazione levigherà
il tuo parlare di passione
e potrai allora provare compassione
per il vero senso d'Amore.

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