Venivo coi primi minuti di
Schubert, Fantasia op 103 D940, a 4 mani
e i suoi caldi occhi infossati
che mi trascinavano giù con loro
negli abissi più cupi e violacei
del mio Io parzialmente e interamente suo.
Volevo morire in quei momenti
di estasi completa
stringendomi le mani al petto
e giocando coi miei piccoli capelli
intrecciati al sussurro
Quanta bellezza..
Nessun commento:
Posta un commento