mercoledì 19 gennaio 2011

Katrina.

L'uragano Katrina, sei anni fa.

L'aria era spaccata in più punti, le case si scagliavano nel cielo a strattoni.
Le strade scappavano di corsa, increspandosi di sudore e polvere;
i lampioni coprivano il sole in argentee schiere compatte.
Gli alberi urlavano dai rami spezzati
le bestie muggivano ansiose
perchè non lasciano più impronte
su in aria.
I saggi erano accecati dai turbinanti granelli di sabbia
le persone piangendo si battevano i petti
e i piedi per terra

piangendo sulle biciclette dei bambini
le piccole teste scoperchiate dai cappelli via volati
piangendo i padri in terra riversi
e le madri vestite di nero
piangendo in navi di mogano cupo.

E la gente che tutta correva
lontano da quello che in scatole gridava
poi che nessuno davvero capiva
l'empatia dei quattro elementi
l'azione risolutiva di un dio perspicace
che tutto vede e tutto in sè sente.
Si voleva dipingere la condizione umana
si gemeva tracciando sulla traballante tela
le ombre e le fosche tinte dell'orrore.

L'uragano Katrina, sei anni fa.. ricordo che ho pianto tanto davanti alla tv, frugandomi il petto e sbalordita guardando più volte il mio spirito, perchè mi pareva come che tutto fosse uno specchio, e mille e infiniti intorno i riflessi.

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