martedì 4 gennaio 2011

Guarda le stelle.

Ma stelle, svergognate, copritevi, che mi state proprio stufando!
Sarà inverno, sarà freddo, sarà che la bella gente e le belle persone se ne sono andati a festeggiare via, lontano da questa città inquinata di spettri, ma voi davvero state esagerando.
Ultimamente sono tante le volte che vi vedo molto, moltissimo. Che posso contarvi, fare disegni di voi, commuovermi a squadrarvi in ogni vostro dettaglio, a pensare alle vostre venerande età.
Brillate troppo, è questo il problema.
E siete troppe, un esercito armato del cielo: mi state sconfiggendo la terra.
Lo sapete benissimo che io ci devo vivere qua, che non ci posso far nulla. Che poi tanto lo sguardo lo si deve abbassare, che le cose si fanno quaggiù, dopo pochi secondi di naso per aria ad ammirare il vostro spettacolino, che prima o poi qualcuno schiocca le dita, gli amici o i fulmini o l'orologio, e si ricomincia con un passo dopo l'altro.

Un vostro ambasciatore, un figlio delle stelle, mi ha detto, giorni fa, in occasione degli auguri, dei Buon Natale, degli hurrà, delle speranze per il cosiddetto Anno Nuovo che di nuovo non ha nulla, che io sto per il 30% del tempo con i piedi per terra, e tutto il resto si vede proprio che lo passo con la mente da un' altra parte, chissà dove.

Mi veniva da dirgli, così, a mo' di scusa: tra di voi.
Ma il fatto è che la cosa non mi è piaciuta. Mi ha fatto sentire astratta. Così eterea da diventare troppo attaccabile.
E ciò che mi dà più fastidio è che so benissimo che il giorno in cui finalmente vi deciderete a oscurarvi, a mettervi il cappotto ed allontanarvi in gruppo, a braccetto, lontano, il giorno in cui sarete voi ad andarvene a festeggiare via, che ve lo meritate, eccome se ve lo meritate!, beh, quel giorno io non avrò più nulla su cui scrivere.

Pensate un po' (come siete ironiche però), adesso mi è venuta un' immagine in testa che è una bella storia su una di voi, e so già che un giorno di questi mi ritroverò a scriverla, e poi brucerò tutto perchè davvero non ne posso più di essere quella che vede cose strane, ma solo perchè mi ritrovo gli occhi chiari e offuscati e cado in trance, un po' stile dionisiaco, e quando mi riprendo mi sorprendo pure.
Finirò in un cazzo di ospedale psichiatrico.
Lo dice pure la mia carta astrale. Ma come siete ironiche!



Bukowski scrisse "Se mai dovessi parlare di amore e di stelle... uccidetemi."
Buon vecchio Charlie.

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