lunedì 1 novembre 2010

I fari sembrano diamanti

Nel silenzio della casa addormentata, una luce lontana mi dice che solo il fratello è sveglio, dall'altra parte del corridoio, alla distanza di cento piastrelle bianche e freddissime.
Insonnia inevitabile mista ad una stanchezza indescrivibile: è stata una lunga domenica.

E sento il bisogno di scrivere che
ho fatto quindici sogni diversi (di cui tre a occhi aperti)
ho visto più di duecento persone
ho sentito la mancanza di una persona sola
ho riflettuto per ventidue ore
ho visto cose deludenti per tre ore e mezza
ho preso quattro litri di acqua in testa
ho avuto molto freddo
ho avuto voglia di parlare tutto il tempo
ho parlato con il cane per tre minuti
ho ricevuto zero abbracci
ho provato felicità due volte
ho canticchiato per quarantatrè minuti
ho sperato che il sole calasse prima settantacinque volte
ho delirato solo una volta, questa
ho fumato solo quattro sigarette

di cui l'ultima un minuto fa, sul balcone ricoperto di pioggia, a piedi nudi e senza maglietta, ascoltando a fatica gli Arcade Fire e i parti della mia mente, ammirando tutte le finestre della via sbarrate e le luci emanate dai lampioni inframmezzate da gocce sottili, amplificando fra me e me i suoni dei pochi motori che sono passati, ardendo per l'elettricità che mi scorre nelle dita, aspettando che finisse di bruciare la punta del mio dolore, arrugginendomi l'anima a stare così all'umido, ammalandomi per la difficoltà che ho ad esprimermi,
amando la bellezza di quel momento a tal punto che ho pensato: c'è sicuramente di che sperare.

1 commento:

  1. UnSognatoreMalinconico1 novembre 2010 alle ore 20:10

    Ogni volta resto spiazzato dai tuoi finali. Cioè, merda. Devastanti, altro che banali.

    In particolare in questa son rimasto agghiacciato per le ultime inaspettate parole. E grazie a dio anche questa domenica è passata.

    Un forte abbraccio, quello che avresti dovuto ricevere oggi.

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